domenica 3 febbraio 2008

Jostein Gaarder “L’enigma del solitario”

Chi sei, tu? Sei un fante di fiori, una donna di cuori, un asso di quadri, un due di picche?
Già, perché ognuno di noi non è che una carta in quel grande solitario chiamato vita,
una carta che esce a un certo punto del gioco,
prende il proprio posto sul grande tavolo dell’universo e segue le regole che altri hanno stabilito.
Ma che cosa ci accadrebbe se, nel “grande solitario”, spuntasse un jolly?
Probabilmente ci sentiremmo un po’ come il dodicenne Hans Thomas che,
nel suo viaggio verso la Grecia alla ricerca della mamma (fuggita di casa per trovare se stessa),
scopre un’isola incantata
(in cui vivono cinquantadue nani, un naufrago pieno d’immaginazione e un folletto molto sarcastico)
e finisce per capire che l’unico modo per non essere schiacciati dal destino
è trasformarsi lui stesso in un jolly curioso e impertinente,
sempre pronto a porre (e a porsi) domande su tutto e su tutti.

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